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Twitch e Red Bull TV: nuove forme di intrattenimento

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Tutto ebbe inizio una sera di Maggio: finito il lavoro, come molti in questo periodo, mi cambio e inizio a riscaldarmi per fare qualche esercizio evitando che il mio corpo dimentichi il significato della parola forma.

Accendo la TV per scegliere qualcosa da tenere in sottofondo e farmi compagnia: un documentario rischierebbe di distrarmi, figuriamoci un film o una serie mentre un concerto non sarebbe abbastanza coinvolgente.

Cambio di rotta, apro l’app di YouTube e inizio a cercare un video nella raccolta guarda più tardi: trovato, play!

Non passano nemmeno dieci secondi e una pubblicità mi ricorda come gira il mondo mentre un banner sottolinea che potrei evitare questa noia abbonandomi a un servizio che fino a ieri avevo gratis. Ma non voglio far polemica…Skip ad e passa la paura.

Secondo esercizio ed ecco l’ennesimo spot di un videogioco per smartphone al quale non giocherò mai.

Basta!

Chiudo l’app, serve altro.

Una strana icona viola mi ricorda di Twitch: doppio click e sono dentro!

Twitch: non solo gaming

Twitch è una piattaforma di streaming che dal 2011 ospita quasi tutti i principali tornei di eSports a livello globale e si è sempre distinta da YouTube proprio per la selezione verticale dei contenuti.

Se infatti quest’ultima si concentra sulla pluralità di offerte, spaziando dal travel al food e dalle recensioni ai vlog, Twitch ha puntato ai gamers che solo nel 2018 hanno totalizzato quasi 400 milioni di ore di video.

Twitch

2013: la prima svolta

Ogni anno la città di San Diego accoglie migliaia di persone per il Comic-Con e nel 2013 Twitch ha chiuso un contratto con gli organizzatori per trasmettere in diretta la performance di oltre quattro ore dell’orchestra impegnata nella riproposizione delle più famose colonne sonore tratte da videogiochi come Halo, God of war e Zelda.

Per la prima volta, l’azienda fondata da Justin Kan e Emmett Shear ha guardato oltre il puro gaming allargando gli orizzonti dell’entertainment a programmi radiofonici e attività di produzione musicale.

La nuova rotta ha portato la piattaforma dalle circa 150mila views medie del 2013 alle quasi 500mila del 2015: è il momento di aggiungere un nuovo mattoncino al castello: dopo videogiochi e musica, è il turno di arte e design.

Ma quindi, come mai Twitch sarebbe meglio di YouTube?

Partendo dal presupposto che il concetto di migliore e peggiore sia soggettivo, andiamo ora ad analizzare i dati oggettivi.

YouTube nasce come piattaforma sulla quale condividere contenuti, una specie di enorme database dove ogni utente può caricare il filmino della vacanza con gli amici oppure qualcosa di più costruito e professionale. Negli anni si è creato un vero e proprio business portando alla nascita di figure come influencers, videomakers e divulgatori di vario genere.

Twitch aggiunge a tutto questo la possibilità di essere spettatore attivo perché mentre la persona che si sta seguendo è impegnata nella realizzazione di una base musicale, di uno sketch o sta semplicemente videogiocando, è anche disponibile a chattare con la propria community e rispondere in diretta alle domande. Se YouTube è asincrono, Twitch crea una vera e propria esperienza diretta che accorcia le distanze tra attori e pubblico; una grande piazza votata alle discussioni dal vivo!

Amazon ci mette lo zampino

Visto l’incremento degli utenti, nel 2014 due grandi aziende si interessano all’acquisizione di Twitch: Amazon e Google. Dopo un’asta al rialzo, l’azienda di Mountain View è costretta a cedere il passo alla concorrente perché intimorita dalle possibili conseguenze nel possesso dell’app rivale per eccellenza: YouTube.

Amazon acquista la piattaforma per quasi un miliardo di dollari e inizia subito a potenziarla, introducendo incentivi per i creators, ricompense per i followers e una serie di premi e contenuti speciali oltre a permettere il login con lo stesso account del marketplace.

Gratuità e modalità di visione

Twitch si distingue dalla concorrenza puntando su attività di product placement meno invasive rispetto alla normale pubblicità. Per questo motivo, anche dopo l’acquisizione da parte di Amazon i video sono godibili senza l’ansia dell’apparizione di noiosi spot o inutili messaggi.

La fruizione dei contenuti è completamente gratuita e non è necessaria alcuna registrazione. È inoltre disponibile per ogni dispositivo, comprese le smart tv.

Una delle features più interessanti, sotto questo aspetto, è la possibilità di continuare ad ascoltare un video senza necessariamente mantenere lo schermo attivo.

Oltre ad essere un risparmio importante lato batteria, secondo il mio punto di vista, la scelta si allinea perfettamente alle nuove tendenze di fruizione dell’utenza media.

Twitch_Categorie
Alcune categorie disponibili su Twitch

Qualche consiglio per cominciare

È ormai chiaro che l’idea di Twitch è cambiata rispetto a quella della piattaforma dedicata ai soli videogiocatori. Abbiamo visto come nel tempo siano nate community trasversali che trattano argomenti culinari, artistici, musicali, scientifici e di lavori artigianali.

Infine non è raro trovare approfondimenti, interviste e comizi come quello del presidente degli Stati Uniti.

Red bull TV ti mette le ali

Dopo aver parlato di Twitch, sembra assurdo parlare di una bevanda energetica che non penso di aver mai bevuto, ma pazientate ancora qualche riga e tutto sarà chiarito.

Nel 2012, un certo Felix Baumgartner ha la brillante idea di lanciarsi da quasi 40km di altitudine stabilendo tre record mondiali ma non è questo il punto. Il focus infatti va al logo raffigurante i due tori rossi intenti a scornarsi davanti a un sole giallo.

L’impresa del paracadutista austriaco è stata una delle più seguite a livello mondiale sia in diretta che in differita e ha portato Red Bull (organizzatore e main sponsor) a pensare di sfruttare i propri contenuti in modo indipendente dalle canoniche piattaforme quali YouTube (sulla quale comunque ha una community di tutto rispetto).

Dopo numerosi altri metodi per pubblicizzare la bevanda energetica preferita dagli atleti di sport estremi, ecco che qualche anno fa l’azienda decide di lanciare un’app dalla quale è possibile vedere gratuitamente tutti i contenuti collegati al sito web (la registrazione non è richiesta e comunque non comprende alcun pagamento).

Il successo è paragonabile a quello visto qualche riga fa per Twitch ed esattamente come quest’ultima, anche Red Bull TV non si ferma allo streaming di imprese estreme e gare mozzafiato ma decide di aprire canali per seguire eventi in diretta, confezionando un palinsesto comprensivo di musica, urban culture, lifestyle, film e serie autoprodotte.

Red Bull TV_Logo

Don’t try this at home

Ho già avuto occasione di citare un documentario al quale sono molto legato non solo per l’ambientazione islandese, ma soprattutto perché è stato il primo che ho visto su Netfix. Immaginate quanto son rimasto deluso quando un pomeriggio ho scoperto che non era più disponibile da nessuna parte.

Cercando su internet, ho letto che l’unica ad averne ancora i diritti di riproduzione era proprio Red Bull Tv: serve altro?

Oltre ai surfisti sotto l’aurora, il catalogo conta vari contenuti interessanti:

  • Supervention II: un docu film di quasi due ore che segue le avventure di alcuni tra i migliori e più spericolati sciatori e snowboarder al mondo.
  • Not2Bad: 34 minuti di mountain bike e freestyle adrenalinico nella campagna spagnola.
  • Fabio Wibmer’s home office: immaginate le conseguenze del lockdown su un ragazzo che per lavoro fa evoluzioni in sella alla propria bici. Secondo voi cosa poteva succedere?
  • Field day: non potevano certo mancare gli skaters

Non solo sport

Red Bull Tv non è dedicata solo agli sportivi e infatti, eccola ospitare un concerto per orchestra, un documentario sulla cultura hip hop, canali di gaming, innovazione e molto altro.

Tiriamo le somme

L’articolo che avete appena letto non vuole essere una polemica nei confronti di YouTube o di altre piattaforme di streaming ma propone due valide alternative che dal mio punto di vista migliorano l’esperienza per gli utenti alla ricerca di qualcosa di specifico nel vasto campo dell’intrattenimento.

Recentemente inoltre, diversi creators hanno differenziato la propria offerta ed è quindi possibile che la stessa persona proponga contenuti diversi a seconda della piattaforma. Uno tra tutti il caso Adrian Fartade, che sfrutta YouTube per video divulgativi durante i quali approfondisce argomenti legati all’esplorazione spaziale e alla storia della scienza, mentre su Twitch segue in diretta eventi come il recente lancio del razzo targato SpaceX.

Come sempre, spero di avervi incuriosito e buona visione!


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