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Mixed by Erry – Storia di un pirata DJ

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Per raccontare Mixed by Erry è necessario lanciare una DeLorean a ottantotto miglia all’ora e tornare negli anni Novanta!

Station Wagon e mangianastri

L’astronave dei miei primi viaggi familiari fu una Ford Escort Station Wagon color prugna capace di catapultarci sulle assolate strade della California aprendo il tettuccio e accendendo il mangianastri. Seduti davanti i miei genitori alternavano tracce italiane e straniere mentre io seguivo i testi da un quadernetto pieno di ritagli dal mio posto centrale sul sedile posteriore come in ogni gita scolastica che si rispetti.

The Wizard (1989)
Una scena del film The Wizard (1989)

Quando nacquero i miei fratelli cambiammo auto e arrivò una Galaxy con lettore CD. La famiglia si allarga, la tecnologia avanza e scopro la storia dell’uomo tra le stelle scritta dal Duca Bianco. A diciannove anni ereditai la Station Wagon insieme a un’infinita collezione di cassette.

Quando al compleanno chiesi un Game Boy

Un anno mi chiesero cosa avrei voluto ricevere per il compleanno. Risposi un Game Boy ma quando arrivò il giorno tanto atteso trovai un radioregistratore. Inizialmente non fui contento ma a posteriori capisco che era ciò di cui avevo bisogno perché oltre ad ascoltare musica potevo registrare i miei brani preferiti come per le puntate di DragonBall su VHS. Presto divenne una specie di rituale perché era necessario seguire per intero la classifica aspettando la canzone che si voleva registrare prima di pigiare REC. Così facendo si scoprivano autori e brani altrimenti sconosciuti e attraverso complessi lavori di sartoria multimediale ognuno poteva costruire la propria playlist passandosi quelle degli amici. Una cassetta, infinite possibilità. Magico!

Un boombox al campetto

Vicino a casa c’è un campetto dove anni fa si riunivano giornalmente ragazzi dai vari quartieri per giocare a basket e stare insieme. I più grandi sparavano letteralmente musica a tutto volume da boombox importati dall’America: aiuta a saltare più in alto dicevano!

White men can't jump
Woody Harrelson e Wesley Snipes in una scena del film White men can’t jump (1992)

A trasformare quel parco in un frullatore culturale c’erano anche writers, cantanti in provetta, skater e ballerini di break dance. Il ritmo del campetto veniva scandito dalla musicassetta riprodotta dal boombox!

Mixed by Erry

Enrico (Luigi D’Oriano) è uno dei fratelli Frattasio che sogna di fare il DJ nella Napoli anni Ottanta dominata dal genio calcistico di Maradona e dalle operazioni malavitose. Per pagare le bollette il padre Pasquale (Adriano Pantaleo) contrabbanda alcolici contraffatti agli sprovveduti insieme ai figli Angelo (Emanuele Palumbo) e Peppe (Giuseppe Arena) mentre il piccolo Erry lavora come sguattero in un negozio di musica. In pausa pranzo quest’ultimo si comporta come un moderno algoritmo divertendosi a creare compilation per amici e parenti inserendo nel tempo rimanente alla fine della musicassetta canzoni di contorno scelte in base alle tracce precedenti.

Se ti piace il genere new romantic allora ti piace pure la new wave

Enrico Erry Frattasio

Quando il proprietario del negozio decide di vendere lascia a Enrico quasi tutti i vinili come liquidazione inconsapevole di aver appena dato il via a un’attività che la stampa avrebbe presto annoverato sotto la bandiera della pirateria. I fratelli Frattasio decidono di trasformare in business una passione adolescenziale chiedendo un prestito e acquistando cassette e impianti. Il successo è immediato e l’attività si spande a macchia d’olio in tutta la penisola. Le cassette Mixed by Erry diventano un fenomeno pop nel vero senso della parola trasformandosi nella prima etichetta discografica italiana. Il clamore porta malavita e polizia a desiderare la propria libbra di carne. Se la prima resta con un pugno di mosche gli interventi delle forze dell’ordine arresteranno infine Angelo, Peppe ed Enrico che al processo ammetterà sinceramente la sua semplice volontà di essere un DJ.

Una storia di Sydney Sibilla

Mixed by Erry è la quinta commedia firmata da Sydney Sibilla famoso per la trilogia Smetto quando voglio che qui riprende il formato de L’incredibile storia dell’Isola delle Rose sceneggiando un fatto realmente accaduto. Il regista salernitano sfrutta il linguaggio cinematografico per creare ambiguità attorno al significato delle parole pirateria, giustizia e soprattutto al binomio falso/originale. Lo spettatore vacilla nell’incolpare la famiglia Frattasio di atti criminosi perché riconosce la volontà di riscatto delle classi inferiori nei confronti di una società che sembra essersi dimenticata di loro.

Mixed by Erry - I fratelli Frattasio
Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo interpretano i fratelli Frattasio

A tal proposito è interessante il dialogo tra Enrico e il padrone del locale in cui vorrebbe esibirsi contrapposto a quello tra il protagonista e il gestore del negozio di musica. Se nel primo caso infatti si pone l’accento sull’apparenza e sulla riconoscibilità legata all’esperienza estera nel secondo si esalta la creatività e la grinta di un giovane DJ a rendere identitari i propri valori e la cultura che lo hanno cresciuto. Sibilla inoltre strizza l’occhio all’aspetto familiare decidendo di estenderlo all’intera città di Napoli famosa per essere urbanisticamente impossibile e demograficamente folle. Eppure tra il folklore dei dialetti, le serrande sgangherate e gli sguardi vispi vive un nucleo intraprendente capace di riconoscere l’opportunità e trasformarla nella sottile fune sospesa tra legale e illegale sulla quale cammina la funambolica pellicola Mixed by Erry.

L’ultima traccia…

L’altra sera ho proposto Mixed by Erry ai miei genitori per un commento diverso da quelli della mia bolla. Il loro punto di vista ha sottolineato il ritmo divertente e coinvolgente della pellicola e la chiarezza del messaggio fin dalle prime battute. Allo spettatore ignaro dello stile di Sydney Sibilla potrebbe risultare eccessivamente romanzato ma gli impianti tecnico, attoriale e registico contribuiscono alla composizione dell’idea di riscatto sociale grazie alla creatività e all’arte di sapersi arrangiare.

Mixed by Erry - Enrico Erry Frattasio
Luigi D’Oriano interpreta Enrico Erry Frattasio

È difficile non provare empatia per il personaggio di Erry soprattutto quando dimostra la volontà di abbattere gli stati mentali legati alla paura di non riuscire a realizzare i propri sogni a causa di barriere autoindotte o costruite da altri.

…dopo i titoli di coda

Ho apprezzato Mixed by Erry per vari motivi. Il primo è senza dubbio il rapporto di complicità con la famiglia espresso da ogni dialogo e inquadratura che esplode letteralmente nella scena post credit. Come accennato nei primi paragrafi l’intero impianto delle compilation ha risvegliato un effetto nostalgia impossibile da sedare. Negli anni in cui il termine pirateria prendeva piede in Italia esistevano luoghi di aggregazione come negozi di dischi e videoteche. I gestori non erano semplici addetti ma diventavano consiglieri di titoli e filoni in relazione ai gusti musicali e cinematografici per gli avventori che si presentavano alla porta. La contraffazione era perciò una zona grigia che proponeva l’accesso libero, illimitato e spesso gratuito a determinati contenuti senza porre l’accento sulla violazione di copyright e di altre normative. Mixed by Erry si muove in una dimensione nota a tutti anche se forse nelle generazioni Ottanta e Novanta contestualizza significati e vissuti più profondi rispetto al post Duemila.


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