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La fotografia spiegata a mia nonna: la composizione

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Mia nonna è un tipetto molto esigente e siccome questa rubrica è dedicata a lei ho pensato di estendere l’articolo sull’inquadratura con un approfondimento sulla composizione. Andiamo con ordine.

Cosa significa comporre

Inquadrare e comporre sono concetti simili; nel primo caso si ricerca la porzione di mondo da mettere in risalto allorché nel secondo si costruisce l’adeguata architettura visiva necessaria a trasmettere il messaggio nella corretta accezione semantica.

L’inquadratura si concentra sul soggetto mentre la composizione si occupa di organizzare gli elementi all’interno dello spazio (sfondo) in cui esso si muove. Il risultato di questa fusione restituisce il significato dello scatto nel preciso contesto interpretativo.

Composizione contrastata

Il significato di contrasto si arricchisce nel primo ventennio del Novecento grazie all’apporto della scuola Bauhaus capace di porlo al centro dell’idea compositiva che sfrutta l’opposizione di forze all’interno di forme, dimensioni, superfici, luci e colori. Il contemporaneo Uğur Gallenkuş è esemplificativo in tal senso quando crea collage di situazioni diametralmente lontane.

Composizione bilanciata

Bilanciare un’immagine significa definire un peso per ogni elemento all’interno dell’inquadratura per poterli mettere in relazione in modo armonico. In alcuni casi il fotografo rompe volontariamente tale concezione per provocare tensione, disgusto e ansia nel subconscio dello spettatore attivandone il lato reattivo.

Dove guarda lo spettatore

La prima domanda che ci si deve porre quando si compone un’immagine è dove far cadere lo sguardo dello spettatore. L’attenzione al soggetto è centrale perché diventa il fulcro del bilanciamento. Porlo al centro della fotografia definisce una prospettiva rischiando tuttavia di appiattirla. Sistemarlo a lato dell’immagine sbilancia il punto di vista ma conferisce dinamismo.

In molti hanno cercato di dare un’interpretazione universale alla questione ma la conclusione più condivisa sono delle tracce basate sulla sezione aurea e la regola dei terzi che permettono al fotografo di muoversi liberamente entro i confini dell’inquadratura. Oltre alle due già accennate di seguito proveremo ad analizzare altre modalità di composizione dell’immagine.

Diagonale e a Elle

La composizione diagonale conferisce dinamicità all’immagine creando profondità attraverso l’allontanamento del soggetto dallo sfondo. Per realizzare questo tipo di prospettiva è necessario organizzare gli elementi in gioco lungo una o più linee trasversali facendo attenzione che il punto di conversione sia facilmente riconoscibile. In caso contrario nella mente dello spettatore si alternerebbero interpretazioni conflittuali abbattendo il senso armonico. Paesaggi e ambienti urbani sono i contesti migliori per sperimentare questo tipo di composizione perché è facile creare l’effetto desiderato giocando con le geometrie di montagne e palazzi.

Composizione diagonale
Esempio di composizione diagonale

La composizione a L è tra le più comuni e intuitive in fotografia soprattutto per appassionati e neofiti perché le indicazioni sono simili a quelle della regola dei terzi. Idealmente infatti vengono tracciate due rette incidenti attorno alle quali si dispongono gli elementi della scena in base al rapporto logico tipico della sezione aurea. Il soggetto emerge dallo sfondo trovandosi lungo la linea verticale mentre il resto dell’immagine è sviluppato e illuminato in senso orizzontale. Se il punto d’incontro delle due rette è posto al centro si parla di composizione simmetrica.

Composizione a L
Esempio di composizione a L

Composizione piramidale

Nella composizione piramidale gli elementi si distribuiscono attorno ai vertici o lungo le linee di un ipotetico triangolo. Il fulcro dell’inquadratura e della dinamicità dell’immagine diventa l’asse verticale. La piramide stabile ad esempio segue l’idea di simmetria mentre quella dinamica scombina quest’ultima inserendo un senso di movimento. È infine possibile ruotare il triangolo con la punta verso il basso per ottimizzare l’apporto prospettico e lavorare con le diagonali.

Composizione a piramide
Esempio di composizione a piramide leggermente sbilanciata verso sinistra (asimmetrica)

Composizione curva o a Esse

Le curve in particolare la composizione a “S” vengono largamente sfruttate in ambito paesaggistico perché racchiudono molteplici elementi in una struttura relativamente semplice. Le linee sono uno strumento importante nella comprensione della semantica fotografica perché aiutano l’artista a disegnare un percorso indirizzando l’attenzione dello spettatore verso una specifica direzione creando contemporaneamente un ulteriore livello di interesse.

Composizione a S
Esempio di composizione curva

Comporre o non comporre?

Scrivendo questo articolo mi sono reso conto della veridicità delle prime battute. Le linee guida sulla composizione non rappresentano regole universali bensì tracce utili a chi si affaccia con curiosità al mondo della fotografia oppure ricerca consigli sull’approccio migliore per una specifica situazione. Comporre un’immagine significa contribuire alla realizzazione semantica del messaggio visivo creandone il contesto e aiutando lo spettatore nell’interpretazione oggettiva. Oltre a quelle esposte, alla regola dei terzi e al rapporto aureo esistono perciò tanti altri modelli compositivi quante sono le possibilità situazioni da riprendere.


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