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Barkley Marathons – Il fallimento al quale è impossibile rinunciare

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Ho scoperto la Barkley Marathons per caso pensando peraltro che si trattasse di una fake news. Articoli e riviste specializzate la definivano brutale, impossibile perfino satanica. Aggettivi simili non sono nuovi nel mondo della corsa soprattutto quando si parla di ultramaratone (gare oltre la distanza maratona) o ultratrail (ultramaratone lungo sentieri con notevoli dislivelli). Il dettaglio che mi ha portato a scriverne un articolo è il numero di atleti che dal 1986 ad oggi sono riusciti a completarla. Curiosi? Io si. Andiamo con ordine.

La corsa ha vinto ancora

Lazarus Lake

Chi è Lazarus Lake

Negli anni Settanta Gary Lazarus Lake Cantrell (meglio noto come Laz) era un’impiegato appassionato di gare di corsa in montagna. Nel 1986 ne organizza una tutta sua e la chiama Barkley Marathons ispirandosi al tentativo di fuga di James Earl Ray dal carcere di massima sicurezza di Petros (Tennessee) avvenuto il 10 Giugno 1977.

Laz segna la partenza alla Barkley Marathons accendendo una sigaretta
Laz decreta la partenza alla Barkley Marathons accendendo una sigaretta

Ray venne condannato per l’assassinio di Martin Luther King e prima di essere arrestato nuovamente scappò per 55 ore percorrendo quasi 32km. Laz immaginò ci fosse margine di miglioramento.

Il plurale dietro alla Barkley Marathons

La prima edizione della Barkley Marathons risale al 1986 ma la notorietà deriva principalmente dal documentario The Race That Eats Its Young del 2014 che racconta alcuni dettagli fino ad allora segreti della gara. Barkley ad esempio era il cognome di un vecchio amico di Laz mentre il plurale marathons è riferito alla distanza che somma quella di molteplici maratone.

La manifestazione consiste in cinque giri ad anello da 32km dispersi tra rovi, torrenti e alture nel Froze Head State Park (Tennessee) per un totale di circa 160km ai quali si aggiunge il dislivello equivalente a un paio di salite all’Everest (circa 18000 metri). Finora il numero di atleti ad aver completato la corsa è diciassette ed è stimato che il 99% si ritiri oppure non riesca a tagliare il traguardo nel tempo limite di sessanta ore.

Fallimento e umiliazione

La Barkley Marathons è brutale dalle fasi di iscrizione. Non essendoci canali specifici o siti ufficiali bisogna prima di tutto capire a quale indirizzo mandare la richiesta via mail. Laz ricorda che l’intera procedura deve essere completata in un momento preciso comunicato con pochissimo preavviso (un’edizione richiedeva l’inoltro della domanda allo scoccare della mezzanotte di Natale secondo il fuso orario del Tennessee).

È molto facile progettare una gara impossibile, ed è molto facile fare una gara che tutti possono finire. La cosa davvero difficile è trovare quel punto in cui l’impossibile è soltanto molto molto vicino, e lì sta la Barkley Marathons

Laz in un’intervista a Outside

La richiesta è composta da due documenti. Il primo è un questionario strampalato nel quale ogni atleta risponde a domande come il nome della più importante categoria di verdure oppure traduce il discorso di Gettysburg in cinese antico. Il secondo è una lettera personale diretta a Laz in cui viene motivata la volontà di partecipare. Se l’iter avrà esito positivo il fortunato riceverà le condoglianze per essere stato ammesso alla Barkley Marathons.

Targhe e pacchetti di sigarette

Un dettaglio suggestivo è rappresentato dalla targa automobilistica che ogni novizio deve consegnare all’organizzazione come simbolo del paese di provenienza. I veterani al contrario hanno l’onere di acquistare per Laz un pacchetto di sigarette della sua marca preferita.

James Elson davanti alle targhe dei partecipanti alla Barkley Marathons del 2019_Credits Jack Atkinson per La Sportiva
James Elson alla Barkley Marathons del 2019 – Credits Jack Atkinson per La Sportiva

Il percorso. Se così si può definire

Al campo base ogni partecipante può ritirare la mappa cartacea che rappresenterà l’unico mezzo per orientarsi durante l’intera gara. Smartphone e attrezzature GPS sono bandite da regolamento aggiungendo orienteering alla lunga lista di discipline da padroneggiare per sperare di sopravvivere almeno ai primi due giri. Ogni atleta dovrà infatti contare solo sulle proprie forze fisiche e mentali per i tre giorni e altrettante notti di corsa in totale autonomia non essendo previsti soccorsi o ristori. L’unico appiglio alla sanità mentale è il campo base alla chiusura dell’anello. Se il cronometro sarà clemente è permesso riposare, vedere altre persone, mangiare e perfino farsi una doccia. Semplice vero?

No

Il percorso infatti cambia leggermente per ogni edizione diventando più complicato qualora uno dei concorrenti avesse l’ardire di concluderlo. La Barkley Marathons è stata progettata affinché i partecipanti falliscano eppure ogni anno la sfida con sé stessi e la volontà di uscirne vincitori porta atleti rinomati nelle proprie discipline a tentare l’iscrizione.

Barkley Marathons_La linea di partenza
La sbarra gialla dalla quale partono gli atleti della Barkley Marathons

Tornando al tracciato va sottolineato come la variazione non sia solo fisica sulla cartina ma dipenda dal singolo partecipante. Il primo a completare cinque giri potrà ad esempio decidere in quale senso di marcia affrontare il successivo alternando così quello degli avversari dopo di lui tra orario e antiorario. In questo modo Laz evita la formazione di gruppi.

Corno d’inizio e verifiche

L’inizio della gara è scandito dal momento in cui Laz si accende una sigaretta a ridosso della sbarra gialla che indica la linea di partenza. Un’ora prima gli atleti vengono avvertiti dal suono di un corno così da potersi preparare. Il problema è che tutto ciò potrebbe avvenire in qualunque momento tra mezzanotte e le dodici del primo giorno. Di conseguenza nessuno è in grado di calcolare in modo adeguato alimentazione, riposo e riscaldamento.

Le pagine del libro_credits Alexis Berg
Un atleta strappa la pagina a lui assegnata – Credits Alexis Berg

Lungo il percorso vengono nascosti alcuni libri dai titoli incoraggianti e suggestivi quali Death in the Woods che i partecipanti sono chiamati a scovare per riportare al campo base la pagina corrispondente al numero a loro assegnato all’inizio di ogni nuovo anello. In questo modo Laz è in grado di verificare la correttezza dei concorrenti.

Ritiri e vincitori

Gli atleti che decidono di ritirarsi o sventuratamente completano il percorso oltre il tempo limite prestabilito di sessanta ore dovranno rientrare al campo base per essere accolti dal suono della tromba di Laz che per l’occasione intonerà l’inno tipico dei funerali militari americani.

Jared Campbell completa la Barkley Marathons nel 2016 in 59 ore e 32 minuti
Jared Campbell completa la Barkley Marathons nel 2016 in 59 ore e 32 minuti

I vincitori al contrario potranno semplicemente dire di essere sopravvissuti fino alla fine. Non sono previsti premi alla Barkley Marathons.

Traguardi

Ho già parlato di persone straordinarie che vivono per spostare l’asticella del limite un centimetro più avanti aprendo nuove interpretazioni alla percezione del possibile. Scrivendo questo articolo mi sono imbattuto nell’intervista rilasciata da Nicky Spinks dopo la partecipazione alla Barkley Marathons nel 2019 (verrà scelta anche nel 2023). Per creare il giusto contesto sull’atleta in questione è una classe 1967 che annovera tra gli altri il record di 55 ore del Double Ramsay Round: un percorso di 193km con 18288 metri di dislivello positivo suddiviso in 48 vette.

La gente ritorna e c’è sempre qualcosa di nuovo che si deve affrontare

Nicky Spinks

Studiando la sua storia e quella dei folli che negli anni hanno partecipato alla gara mi sono chiesto quali parole avrebbero potuto scrivere per convincere Laz ad ammetterli. Cosa li spinge a completare una procedura illogica sapendo che nel migliore dei casi li attenderà un periodo di dolore, frustrazione e perfino umiliazione. Perché qualcuno dovrebbe correre sapendo che l’indice di fallimento è praticamente totale. È stato un pensiero ricorrente per qualche ora finché finalmente ho capito. L’aspetto divertente è che anche voi conoscete la risposta.


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