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Avatar – Perché fidarsi di James Cameron?

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Tra qualche giorno uscirà nelle sale Avatar la via dell’acqua e per non arrivare impreparato ho deciso di recuperare il primo capitolo dell’opera di James Cameron. Alla fine della pellicola mi sono ricordato perché lo avevo apprezzato fin dalla prima visione e ho pensato di mettere nero su bianco i motivi che mi spingeranno a vedere il sequel nelle migliori condizioni possibili.

2022 – 2009 = 13 anni

Parafrasando Galadriel nell’incipit de Il Signore degli Anelli, il mondo è cambiato molto da quel lontano 2009 anche se forse al 3D non è andata bene. Eppure Avatar aveva dimostrato che una nuova strada era possibile. Come?

World of Warcraft

Eccoci arrivati al momento in cui i videogiochi e la cultura pop fanno il loro ingresso tra le righe. Ai tempi delle superiori ho iniziato un’avventura nell’universo di World of Warcraft, un videogioco in cui ogni personaggio deve migliorare le proprie capacità e salire di livello. Non ero nuovo a questo tipo di interazione eppure qualcosa era diverso. Rispetto ai classici giochi dalla storia predefinita qui erano i giocatori a scrivere la propria. Oltre alle missioni primarie e secondarie, ai raid di gruppo e via dicendo, per raggiungere i propri obiettivi era necessario allargare il campo visivo esplorando per intero la mappa.

Un nuovo mondo possibile

Inizialmente mi ero unito alla compagnia di WoW (World of Wacraft) per giocare con gli amici durante il periodo invernale. Parliamo del 2005 quando le connessioni erano a tempo e i computer avevano come utilizzi principali lavoro e studio. Non era dunque possibile restare connessi a lungo e il mondo reale era fin troppo attraente per poterlo sostituire con un insieme di pixel.

Espansioni

Nel 2006 circa mio padre decise (in parte a causa mia) di passare all’ADSL illimitata che permetteva la navigazione 24/7 al costo di un canone mensile. Anche il computer era cambiato ma questa è un’altra storia.

La mia vita si suddivise non sempre in parti uguali tra mondo reale e WoW soprattutto dopo il successo dimostrato in Italia delle espansioni che aggiungevano nuovi territori alla mappa.

L’aspetto che più mi teneva incollato alla tastiera era la possibilità di esplorare, viaggiando in lungo e in largo e realizzando ciò che fino a quel momento relegavo alla fantasia.

Collegamento tra il mondo di Avatar e World of Warcraft
Credits: Forange

Pochi click e cavalcavo un grifone sopra lande desolate e foreste iridescenti. Paesaggi e città si alternavano e le possibilità di allargare i confini crescevano in base al livello di esperienza accumulato.

Il mio gioco non era volto ad accumulare ricchezze e potere. Io volevo collezionare quante più visioni quel nuovo mondo incredibile era in grado di darmi.

Avatar

Nel 2009 esce Avatar l’ottava pellicola diretta dal Canadese James Cameron. Entrando in sala con quegli strani occhialini dalle lenti blu e rosse mi sentivo come Bruce Willis ne Il quinto elemento. Quando si spensero le luci provai la sensazione di lasciare il mondo reale per quello dell’immaginazione. Non la mia, quella del regista.

Cameron rende il 3D parte della narrazione e lo sfrutta per creare empatia nello spettatore.

Per me Avatar non è mai stato un remake ad alto budget della favola di Pocahontas. Lo avvicinerei piuttosto all’idea di Frank Herbert su Dune.

Come per lo scrittore di Washington infatti, anche Avatar presenta discorsi sul rapporto viscerale tra natura e uomo e sul mantenimento di un equilibrio tra le due parti (senza ovviamente tralasciare la questione politica e il dualismo tra conquistatori e conquistati)

Pausa. In che senso Dune e Avatar?

Dune è un romanzo dalle mille trame una delle quali riguarda appunto il rapporto uomo/natura. Arrakis è un pianeta inospitale sul quale la vita si diffonde a fatica. I suoi abitanti tuttavia prendono solo il necessario assicurando un mantenimento dell’ecosistema in un bilanciamento perfetto che consente a entrambi di vincere.

Nel suo romanzo Herbert critica il mondo contemporaneo nel quale invece le risorse vengono sprecate e la loro sovrapproduzione per far fronte a una spesso superflua richiesta tende all’impoverimento dell’intero sistema.

Avatar e Dune
Credits: Legendary Pictures

Cameron rincara la dose introducendo tsaheylu, il legame che permette ai Na’vi di entrare in contatto con qualsiasi forma di vita su Pandora attraverso le terminazioni nervose poste in fondo alla coda.

Avatar è ovviamente molto più di questo e non basterebbero mille pagine per approfondire ogni singola tematica. Quindi torniamo a World of Warcraft.

Premessa

Ho letto diverse critiche sul tempo trascorso tra i due capitoli della saga di Avatar e sulla difficoltà per il cinema in generale di stupire gli spettatori senza ricorrere a trame articolate e CG eccellente.

Sono d’accordo in parte perché non sempre per stupire le persone sono necessarie grandi storie. Nella maggior parte dei casi è il modo in cui si raccontano a fare la differenza. In fondo anche la trilogia dell’Anello di Tolkien/Jackson parla solo di un piccoletto che deve distruggere un gioiello.

La società attuale ha bisogno di recuperare la meraviglia e Cameron può fare la differenza.

Credo infatti si tratti di un regista che per stupire gli altri debba prima stupire sé stesso e stiamo parlando di uno che si è immerso per undici chilometri sott’acqua in solitaria.

Perché andrò a vedere Avatar la via dell’acqua?

Sento spesso parlare di Metaverso, di tecnologie immersive e della possibilità di lasciare questo mondo per qualcosa di diverso. Quando Jake arriva su Pandora vuole riavere ciò che ha perso ed è entusiasta all’idea di lasciare la versione del marine su una sedia a rotelle per quella in cui cavalca gli Ikran e corre lungo le foreste insieme a Neytiri.

Pensandoci bene tuttavia non si tratta di un upgrade bensì di un downgrade: la sua infermità non viene curata dalla tecnologia promessagli dal colonnello Miles Quaritch ma dal ricongiungimento con la natura autentica e primigenia.

Cameron alla colonizzazione di nuovi pianeti suggerisce la salvaguardia di quello attuale. Pandora come la Terra è minacciata dalla mano dell’uomo e dalla supremazia tecnologica responsabile della scissione del legame.

Avatar - James Cameron 2009
Credits: 20th Century Studios

Per il mondo siamo semplici giocatori a cui è stata regalata una moneta per una singola partita. Dobbiamo scegliere quale ruolo ricoprire. Preferiamo accrescere il nostro potere personale, economico, sociale e politico oppure diventare esploratori e ritrovare la meraviglia spingendoci sempre un passo più in là sulla mappa?

Perché andrò a vedere Avatar la via dell’acqua? Perché credo in James Cameron e nella sua capacità di creare un mondo al quale possa appassionarmi con così tanta forza da desiderare di ritrovarlo nella vita di tutti i giorni.


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