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Guida pratica alla scelta della macchina fotografica

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Prima di cominciare voglio avvertirvi che non mi ritengo un fotografo ma semplicemente un ragazzo al quale piace fotografare; di conseguenza se cercate un articolo che parli in modo tecnico di lenti, diaframmi e sensori purtroppo è il posto sbagliato.

Tuttavia ormai siete miei ospiti, quindi perché non proseguire e farmi sapere se avete trovato utili le prossime righe oppure sono solo una lista di caratteri senza senso: challenge accepted?

Hey oh, let’s go!

Negli ultimi anni, non è evoluto solo il concetto di fotografia ma è aumentato notevolmente il numero di persone interessate all’argomento da quando Steve Jobs ha dimostrato che una fotocamera poteva essere miniaturizzata e infilata nelle tasche dei pantaloni insieme a una rubrica telefonica, una calcolatrice e qualcosa come un database contenente tutto lo scibile umano.

Esatto, per certi versi, la fotocamera perfetta è quella che vi permette di scattare la foto che volete al momento giusto.

Reflex, full frame, APS-C sono termini per addetti ai lavori, se vi concentrate su di essi infatti, perdete di vista ciò che è veramente importante: il contenuto!

Pensate che Robert Capa abbia fatto ragionamenti approfonditi durante lo sbarco in Normandia (post scriptum, la maggior parte delle immagini sono andate distrutte in fase di stampa…bad news Mr.Capa), o che Robert Frank conoscesse il significato di alte e basse luci mentre girava gli States per fotografare gli americani? Esatto: no!

Il primo consiglio, per l’acquisto di una macchina fotografica non è scegliere tra i vari modelli bensì iniziare a scattare con il proprio smartphone.

In questo modo il vantaggio è duplice, per prima cosa non si spende nemmeno un euro e in seconda battuta ci si rende conto dei limiti e delle caratteristiche di cui si ha bisogno.

Concetto difficile, facciamo un esempio pratico.

Prendiamo Michael, un ragazzo immaginario che vive in Cina e fa il pendolare dalle parti di Pechino. Diciamo che sia affascinato dalla vita quotidiana, piccoli momenti ai quali sempre più spesso non si presta attenzione ma che talvolta racchiudono meraviglie.

Il nostro eroe non ha un soldo in tasca ma, come tutti, ha uno smartphone e decide di realizzare qualche scatto senza impegno modificandolo all’occorrenza con app gratuite reperite sullo store.

Michael Brown, 2011
Credits: Michael Christopher Brown, Pechino, Cina, 2011

Passa il tempo, e la fotografia inizia a farsi strada tra i suoi interessi al punto che decide di proporsi come reporter prima alle riviste universitarie e poi ai quotidiani della zona.

Che cos’ha da perdere? Nulla!

Quanto ha speso finora? Nulla, anzi, paradossalmente rischia di farci qualche soldo.

A questo punto devo confessarvi una cosa: Michael (Christopher Brown) non è un personaggio inventato ma un fotografo professionista di Skagit Valley che nel Giugno 2013 ha ricevuto la nomina per entrare in uno dei club più esclusivi al mondo per gli appassionati dell’arte figurativa: l’agenzia Magnum.

Fin qui nulla di strano, ma attenzione, il resto della storia è vera, i suoi scatti sono stati realizzati sfruttando esclusivamente la lente del proprio IPhone.

Disclaimer: non è mia intenzione affermare che chiunque abbia un telefono sia un fotografo professionista, ma sottolineare che tutti quelli che ne sfruttano la fotocamera possono, ma non devono per forza diventare Michael Brown.

Questo breve espediente è utile per introdurvi il secondo step nel processo di scelta di una macchina fotografica ossia capire se ne avete veramente bisogno: aprite l’app fotocamera, cercate un soggetto che vi interessi e provate a ritrarlo.

Complementi d’arredo, eventi sportivi, uscite con gli amici, il verbo da tenere in considerazione è fare!

Seguite questo esercizio per un paio di settimane e continuate a leggere.

Che cosa è legittmo? Usare una Leica per scattare pellicola in bianco e nero per poi sviluppare e correggere luci e ombre in stampa? O scattare in RAW con una canon 5D, ottenendo un’immagine piatta e grigiastra da correggere in seguito, magari con vignettature e colori selettivi? […] Quindi perché dovrebbe essere contrario all’etica usare Hipstamatic, un software che crea imagini a colore e perfettamente a fuoco? Qual è più realistico?

Michael Christopher Brown in un’intervista a Mac-On-Campus
Michael Christopher Brown-Traveling Circus, Cina 2005.jpg
Credits: Michael Christopher Brown, Traveling Circus, Cina 2005.jpg

La mia famiglia usa Hipstamatic, quindi se mostro loro delle foto che ho scattato in Africa con Hipstamatic, loro le riconosceranno, e le capirano meglio…

Michael Christopher Brown in un’intervista a Mac-On-Campus

Bene, se siete giunti fin qui, significa che avete completato con pazienza i primi due punti, procediamo.

Aprite la galleria delle immagini, che cosa vedere?

Paesaggi, persone, momenti speciali, macchine, fiori, piante, calciatori? Fate una selezione dei vostri contenuti e scoprite l’argomento che ritorna più spesso.

La fotografia, come il cinema, non può essere inserita all’interno di un solo insieme: se nella settima arte ci sono registi di fantascienza, azione e horror, in fotografia ci sono professionisti specializzati in ambiti differenti ed è fondamentale trovare il proprio.

Una volta fatto questo, ripetete l’esercizio al punto due, ma a questo giro, cercate di focalizzarvi esclusivamente sul vostro personale settore di interesse.

Piccolo consiglio, non importa se le foto sembrano scontate, sgranate, non è ancora il momento di pensare a questo.

Eccoci qui, alla fine di questa prima tappa del viaggio: ricapitoliamo un attimo.

Cercavamo la macchina perfetta e non abbiamo trovato risposta.

Corretto, ma lungo il sentiero, mi piace pensare che vi siate fatti le domande giuste.

Se è così ora avete un’idea più chiara sul soggetto che volete ritrarre.

Il passo successivo è documentarsi: scoprite quanti prima di voi sono arrivati al vostro stesso starting point e sbirciate le modalità con le quali hanno proseguito e si sono approcciati a quel particolare aspetto del mondo.

Vi confesso una triste verità: il verbo inventare, al giorno d’oggi è molto spesso utilizzato in modo improprio perché è davvero difficile mostrare qualcosa che non sia mai stato realizzato prima.

Tuttavia questo non deve scoraggiarvi, perché proprio grazie all’enorme quantità di materiale documentale, è possibile replicare un modello secondo il proprio personale punto di vista: non è facile ritrarre occhi semanticamente complessi come quelli della ragazza afgana, ma è possibile immortalare il mosaico di molteplici sfaccettature del volto umano attraverso strade ancora poco battute.


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